ARCHIVIO VIVO
RADIO noMade è un dispositivo con il quale vogliamo mettere in relazione materiale d’archivio e contenuti contemporanei per far emergere l’evoluzione dei processi comunitari che andiamo ad esplorare.
NoMade è un gruppo poliedrico che racchiude diverse abilità e sensibilità artistiche, in particolare nella grafica, il sound design, la videoarte, le arti performative, l’arte visuale, le installazioni site-specific e l’interactive art. Il collettivo include un approccio psico-sociale nella costruzione degli interventi artistici che propone coinvolgendo il più possibile le comunità e il pubblico. Al centro della riflessione risiede la necessità di proporre delle esperienze di contatto estetiche innovative e profonde.
Radio noMade vuole anche fornire una piattaforma, una piazza di scambio per artisti, musicisti, ricercatori e amatori del tema di volta in volta trattato.
Radio noMade infatti si prefigge da una parte di ridare alle comunità una diversa narrazione di sé stesse e dall’altra di disseminare cultura di nicchia là dove non è né conosciuta e né contemplata.
I lavori di creazione sonora e video partono dal materiale audio/video raccolto in una prima fase di ricerca (contemporaneo e/o d’archivio) per trasformarlo in un montaggio unico che integra elementi di composizione originali.
I progetti grafici comprendono un lavoro di concettualizzazione e ideazione a partire dalla ricerca iniziale sul campo per poi elaborare prodotti originali utilizzando tecniche di disegno e riproduzione artigianali (Cianotipia, illustrazione a mano, ecc.)
Le opere installative si basano su uno studio specifico del luogo di esposizione, delle sue caratteristiche fisiche e simboliche cercando di racchiudere gli elementi fondanti del progetto complessivo. L’insieme dei lavori di creazione possono confluire in un percorso immersivo che integra diversi metodi performativi e teatrali (in particolare l’approccio sensoriale del “Teatro de los Sentidos” fondato da Enrique Vargas). Tale metodo si basa sul gioco, un rituale che mette in scena archetipi e simboli per accedere ad una dimensione immaginale dell’anima.
L’altro concetto base è l’estraniamento, il disorientamento che porta il visitatore-viaggiatore a perdersi per poi ritrovarsi in un’altra dimensione, quella viva dei sensi e del sogno. Il collettivo cerca quindi di immergere ogni visitatore in un’atmosfera che stimola la curiosità attraverso il coinvolgimento di tutti i sensi. Il percorso richiede la presenza degli artisti che diventano delicate guide al viaggio poetico-sensoriale creato ad hoc.